Frankenstein: Il moderno Prometeo

Frankenstein: Il moderno Prometeo

“Frankenstein”, il celebre romanzo di Mary Shelley pubblicato nel 1818, è considerato una delle opere fondamentali della letteratura gotica e uno dei primi esempi di fantascienza. Questa storia immortale esplora temi profondi come l’ambizione scientifica, la responsabilità morale e la natura dell’umanità, continuando ad affascinare lettori e studiosi a distanza di oltre due secoli dalla sua pubblicazione.
Genesi dell’opera
Mary Shelley concepì l’idea di “Frankenstein” durante un soggiorno sul Lago di Ginevra nell’estate del 1816, passata alla storia come “l’anno senza estate” a causa delle anomale condizioni climatiche causate dall’eruzione del vulcano Tambora. In compagnia del futuro marito Percy Bysshe Shelley, di Lord Byron e del medico John Polidori, la giovane Mary partecipò a una sfida letteraria per scrivere il racconto più spaventoso. Fu in questo contesto che nacque l’idea del dottor Victor Frankenstein e della sua creatura.
Ispirata dalle discussioni sulla natura della vita e dalle teorie scientifiche dell’epoca, in particolare gli esperimenti di Luigi Galvani sull’elettricità animale, Mary Shelley diede vita a una storia che mescolava elementi gotici, romantici e fantascientifici in modo del tutto originale.
Trama e personaggi principali
Il romanzo si apre con le lettere del capitano Robert Walton, che durante una spedizione al Polo Nord incontra Victor Frankenstein. Quest’ultimo gli racconta la sua storia, che costituisce il nucleo centrale del romanzo.
Victor Frankenstein è uno scienziato ossessionato dall’idea di creare la vita artificialmente. Dopo anni di studi e esperimenti, riesce nel suo intento assemblando parti di cadaveri e infondendo la vita in questa creatura attraverso metodi mai rivelati completamente. Tuttavia, inorridito dal risultato dei suoi sforzi, Frankenstein abbandona la sua creazione.
La Creatura, abbandonata e sola, impara gradualmente a sopravvivere e a comunicare, ma viene respinta dalla società a causa del suo aspetto mostruoso. Desiderosa di vendetta contro il suo creatore, inizia a perseguitare Frankenstein e i suoi cari.
Il resto del romanzo segue la drammatica caccia tra creatore e creatura, culminando in un finale tragico nelle distese ghiacciate dell’Artico.
Temi principali
1. Ambizione scientifica e responsabilità morale
Uno dei temi centrali del romanzo è il pericolo dell’ambizione scientifica sfrenata quando non è accompagnata da un adeguato senso di responsabilità morale. Frankenstein, nel suo desiderio di “penetrare i segreti della natura”, supera i limiti etici della scienza, creando vita senza considerare le conseguenze delle sue azioni.
2. Natura dell’umanità e alienazione
Attraverso la figura della Creatura, Shelley esplora cosa significhi essere umani. Nonostante il suo aspetto mostruoso, la Creatura mostra sentimenti e desideri profondamente umani, come il bisogno di amore e accettazione. La sua tragica alienazione dalla società solleva interrogativi sulla natura della mostruosità e su chi sia il vero “mostro” della storia.
3. Romanticismo vs Illuminismo
Il romanzo riflette la tensione tra gli ideali romantici e quelli illuministi. Se da un lato celebra la potenza dell’immaginazione e delle emozioni tipica del Romanticismo, dall’altro mette in guardia contro i pericoli di una ragione scientifica priva di etica, criticando implicitamente alcuni aspetti dell’Illuminismo.
4. Il ruolo del creatore
Il rapporto tra Frankenstein e la sua creatura può essere letto come una metafora del rapporto tra Dio e l’uomo, o tra genitore e figlio. L’abbandono della Creatura da parte di Frankenstein solleva questioni sulla responsabilità del creatore verso la propria creazione.
5. Natura e civiltà
Il contrasto tra la bellezza sublime della natura (rappresentata dai paesaggi alpini e artici) e l’orrore creato dall’uomo è un altro tema ricorrente, che riflette le preoccupazioni romantiche sul progresso tecnologico e il suo impatto sull’ambiente naturale.
Impatto culturale e adattamenti
L’influenza di “Frankenstein” sulla cultura popolare è immensa e duratura. Il romanzo ha dato vita a innumerevoli adattamenti cinematografici, teatrali e televisivi, oltre a ispirare opere letterarie, fumetti e videogiochi.
La figura del “mostro di Frankenstein” è diventata un’icona culturale, spesso fraintesa e semplificata rispetto alla complessità del personaggio originale. Mentre nel romanzo la Creatura è un essere eloquente e filosofico, nella cultura popolare è spesso rappresentata come un mostro muto e violento.
Il termine “frankenstein” è entrato nel linguaggio comune per indicare creazioni che sfuggono al controllo del loro creatore, specialmente in ambito tecnologico e scientifico.
Interpretazioni e dibattiti
“Frankenstein” continua a essere oggetto di numerose interpretazioni e dibattiti accademici. Alcuni studiosi lo leggono come una critica alla scienza e alla tecnologia, altri come un’esplorazione dei temi della maternità e della creazione (considerando che Mary Shelley aveva recentemente perso un figlio quando scrisse il romanzo).
Interpretazioni femministe hanno sottolineato come il romanzo possa essere letto come una critica alla società patriarcale e alla scienza dominata dagli uomini. Altri hanno visto nella storia un’allegoria politica della Rivoluzione Francese o una riflessione sulle ansie legate ai rapidi cambiamenti sociali e tecnologici dell’epoca.
Il romanzo è stato anche analizzato attraverso le lenti della teoria queer, della critica post-coloniale e degli studi sulla disabilità, dimostrando la sua straordinaria ricchezza interpretativa.
Eredità letteraria
“Frankenstein” ha avuto un impatto duraturo sulla letteratura, influenzando generi come il gotico, la fantascienza e l’horror. Ha aperto la strada a riflessioni sui limiti etici della scienza che continuano ad essere rilevanti nell’era della clonazione, dell’intelligenza artificiale e delle manipolazioni genetiche.
Il romanzo ha anche contribuito a definire l’archetipo dello “scienziato pazzo”, una figura che continua a popolare la narrativa contemporanea.
Conclusione
A più di duecento anni dalla sua pubblicazione, “Frankenstein” rimane un’opera di straordinaria potenza e attualità. La sua esplorazione di temi universali come la responsabilità, l’alienazione e i pericoli dell’ambizione sfrenata continua a risuonare con i lettori moderni.
Il romanzo di Mary Shelley non è solo un classico della letteratura gotica, ma un’opera che ha trasceso il suo genere per diventare un punto di riferimento culturale e filosofico. La storia di Victor Frankenstein e della sua Creatura ci invita ancora oggi a riflettere sulla natura dell’umanità, sui limiti della scienza e sulle conseguenze delle nostre azioni.
In un’epoca in cui la tecnologia avanza a ritmi vertiginosi e solleva nuove questioni etiche, “Frankenstein” continua a offrire un potente monito sui pericoli di perseguire il progresso senza considerarne le implicazioni morali. Allo stesso tempo, la sua profonda esplorazione della condizione umana ci ricorda l’importanza dell’empatia e della responsabilità verso gli altri e verso le nostre creazioni.
La genialità di Mary Shelley risiede nell’aver creato un’opera che, pur radicata nel suo tempo, trascende le epoche per parlare direttamente al cuore delle preoccupazioni umane. “Frankenstein” rimane, a tutti gli effetti, un moderno Prometeo: una storia che continua a illuminare, sfidare e ispirare generazioni di lettori, pensatori e creatori.